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giovedì 12 marzo 2009

"Una casa di bambola"Di henrik Ibsen



"UNA CASA DI BAMBOLA" DI Henrik Ibsen
Scelte di una donna tra menzogne ed ovattate realtà
“Casa di bambola” fotografa con precisione la società borghese Ottocentesca, mostrando come dietro una facciata di armonia coniugale e supposti buoni sentimenti, emerga una realtà dominata dal denaro, dal lavoro, dall’ansia della carriera e dall’affermazione sociale.
Nora è una giovane donna avvenente che trascorre una vita matrimoniale felice, un pò frivola, ma felice.Ben presto però questa tranquillità si dimostra pura apparenza e la protagonista è costretta a scontare i suoi “peccati”.
Appare, infatti, nel suo sicuro focolare domestico un uomo meschino, Krogstad, che incomincia a ricattarla perché anni prima le aveva fornito una ingente somma di denaro e aveva scoperto che la donna aveva falsificato la firma del padre sull’obbligazione che le avrebbe permesso di richiedere un prestito,perchè il marito improvvisamente si ammala e lei è costretta a ricoprire le spese ingenti.La protagonista è sconvolta dalle pretese di quest’uomo, che le chiede di influenzare il marito Helmer e di assicurargli un’ascesa professionale, e, nella paura di essere scoperta, utilizza tutte le sue arti seduttive, ma inutilmente.
Henrik Ibsen è uno dei padri fondatori della drammaturgia europea e in questa opera, tra momenti di brio e bagliori di angoscia, rappresenta il genere umano, scrutandolo nei suoi conflitti interiori e nel dramma personale. Nora, con fantasia , costruisce la sua esistenza irradiando chi le è vicino, ma è anche una donna bambina, capricciosa e viziata, che tra danze, risa, piccole menzogne e gentilezze, riesce a giocare con la vita, con le persone ed anche con se stessa. Il suo desiderio di magia e la sua passione la portano ad innalzare il marito ad eroe ed a trasformare una grave falsificazione in un atto di martirio e coraggio. In realtà la protagonista è simbolo di una società venale e materialista, che dimostra nei discorsi e nelle azioni come le ricchezze segnino le svolte esistenziali, distruggano sogni e futuro, conducano verso una devastante superficialità.
Per anni Nora è stata inneggiata come emblema del movimento femminista perché decide di ribellarsi all’egoismo di Helmer e di abbandonare casa e figli alla ricerca della sua individualità, ma in verità la protagonista fugge da una realtà che non rispetta la trama fantasiosa intessuta nella sua mente. Nora è “una lodola”, un “lucherino sventato”, un “uccellino canoro”, una bambola che permette al marito di pretenderne il possesso, di ricevere da lei solo gioia e tranquillità, senza condividere problemi e angustie; ma Nora è anche una donna che sceglie di non liberarsi da quella maschera che indossa ormai da troppo tempo, preferendo scappare, vinta da un sogno romantico irrealizzato, piuttosto che combattere la cruda realtà con la risolutezza necessaria.
La grandezza di questo dramma non è stata inizialmente compresa ed apprezzata; la sua pubblicazione nel 1887 ha suscitato scalpore e censure poiché veniva intaccato dal profondo il mondo borghese e sciva dissacrato il valore della famiglia.Inoltre la scelta definitiva di Nora appariva impopolare e sciattamente priva di lieto fine.

3 commenti:

VITA ha detto...

bellissimo anche il tuo blog, direi anche molto interessante. ma come hai fatto ad arrivare da me?? ho ben poca esperienza in questo mondo e sto ancora tentando di capire come funziona.
ciao

charmel ha detto...

Ho cercato soltanto chi aveva gli stessi miei gusti,anchio sono nuova in questo mondo.

VITA ha detto...

beh..in effetti avrei dovuto capirlo, ma questo è sintomo della mia poca esperienza.Il tuo blog riscontra il mio interesse, infatti mi sono già soffermata a fare qualche lettura.
Se non ti dispiace vorrei metterti tra i miei preferiti, a presto.