"L'albero della vita di Gustave klimt"
Ringrazio Pimpa,per avermi fatto riscoprire questa bellissima "ode"che in molti spacciano come di Neruda,ma è soltanto una versione apocrifa della vera"ode" di Neruda che pubblicherò nei prossimi post.La dedico a chi è stato scritturato a far parte della compagnia del grande circo,a chi sciattamente accetta la vita come gli è offerta dal mondo, a chi non fa niente per allargare i propri orizzonti,a chi preferisce ritrovarsi al mattino con la finestra chiusa dal muro,il muro che noi aiutiamo ad innalzare per non guardare,per non vedere che"Il cielo è sempre più blu".
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente
chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore
chi non viaggia, chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che
essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
Martha Medeiros
Nessun commento:
Posta un commento