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domenica 5 aprile 2009

Da: "l'arte di convivere con sorella Ignavia e fratello Silenzio". AAVV.corrini ed.

Il silenzo e L'ignavia
Fino ad oggi non sapevo cosa volesse dire odiare così una persona,appena lo vista apparire dalla porta semiaperta ho sentito come un pugnale che affondava nel mio corpo,non potevo trattenere l'ira che si era ormai impossessata di me,cosa avrei fatto per poterla afferrare da quei capelli rossi,come il fuoco che avrebbe condiviso nel girone degli ignavi alla fine della sua vita terrena,finti come lei,come l'amicizia che avevo creduto essere condivisa,ho pensato che invece dovevo apparire serena davanti a colei che mi aveva rubato ciò che mi ero guadagnata dopo tanti anni di gavetta,con la solita spavalderia Cinzia si avvicinava per salutarmi,ma io mi sottrassi al suo abbraccio,le diedi la mano e freddamente e le sorrisi."Maledetta tieniti il tuo dannato lavoro,preferisco essere disoccupata che strisciare ai piedi dei potenti di turno come hai fatto tu",mi rincuorò questo pensiero,almeno potevo camminare a testa alta,senza dover risarcire alcuno,ero libera,di questo avrei raccontato ai miei figli,ai miei nipoti,Carla non ha ceduto davanti alle lusinghe di alcuno.

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