Ricordando un film della grande Lina Wertmuller:" Io speriamo che me la cavo",tratto da un libro di Marcello D'orta, c'è una sequenza dove un Bambino di Corzano (Na)legge un tema, io non posso fare a meno, ogni volta che lo guardo e sento le parole del tema, immaginare Paternò come luogo dell'evento descritto dal bambino.
Sarà l'aria che tira?
"Io, la parabola che preferisco è la fine del mondo, perché non ho paura, in quanto che sarò già morto da un secolo. Dio separerà le capre dai pastori, una a destra e una a sinistra. Al centro quelli che andranno in purgatorio, saranno più di mille migliardi! Più dei cinesi! E Dio avrà tre porte: una grandissima, che è l'inferno; una media, che è il purgatorio; e una strettissima, che è il paradiso. Poi Dio dirà: "Fate silenzio tutti quanti!". E poi li dividerà. A uno qua e a un altro là. Qualcuno che vuole fare il furbo vuole mettersi di qua, ma Dio lo vede e gli dice: "Uè, addò vai!". Il mondo scoppierà, le stelle scoppieranno, il cielo scoppierà, Paternò si farà in mille pezzi, i buoni rideranno e i cattivi piangeranno. Quelli del purgatorio un po' ridono e un po' piangono, i bambini del limbo diventeranno farfalle. Io, speriamo che me la cavo"
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