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lunedì 6 luglio 2009

Dall'Adechi di Alessandro Manzoni un presagio dell'attuale situazione del nostro paese........


E il premio sperato, promesso a quei forti,

sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,

d’un volgo straniero por fine al dolor?

Tornate alle vostre superbe ruine,

all’opere imbelli dell’arse officine,

ai solchi bagnati di servo sudor!


E il premio sperato, (o delusi) promesso a quei valorosi sarebbe di rivoltare la condizione di un popolo straniero per mettere fine al suo dolore? Tornate alle vostre superbe rovine ( gli atrii muscosi, i fori cadenti), alle opere inutili delle riarse officine, ai campi bagnati di sudore servile.


Come possono essere gli italiani così ingenui da pensare che questo popolo abbia patito tante sofferenze per dare a loro a libertà?

Il forte si mesce col vinto nemico

Col nuovo signore rimane l’antico;

l’un popolo e l’altro sul collo vi sta:

Dividono i servi, dividon gli armenti;

si posano insieme sui campi cruenti

d’un volgo disperso che nome non ha.

I Franchi vittoriosi si uniscono ai nemici vinti. Accanto al nuovo padrone rimane quello vecchio; gli uni e gli altri vi domineranno:

Si dividono gli schiavi e gli armenti. Si adageranno insieme sui campi bagnati di sangue che appartengono ad un popolo disperso e senza nome.
L’autore profetizza così la sorte che attende i pavidi ed inetti italici.

E così puntualmente avvenne.

Carlo Magno, dopo aver donato alcuni feudi ai duchi longobardi che avevano tradito Desiderio, assunse il titolo di Re dei Franchi e dei Longobardi.

E così puntualmente avviene,a Paternò come nel resto della nostra "Italietta"dove chi detiene il potere o illudendosi crede che sia così,dona le speranze del popolo ai mercenari di turno pavidi ed inetti,e sbavando sui bisogni del popolo,assolvono ai servigi impostagli dai nuovi padroni.

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