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mercoledì 27 maggio 2009

Paternò come la Francia di Honorè de Balzac


Voglio parlare di questo libro che mi ha accompagnato nelle giornate dell'ultima settimana,ho riportato un brano di questo libro che davvero mi ha affascinato,sia per lo stile unico di Balzac, ma tanto più perchè davvero sembra un libro che narra dei nostri giorni e della odierna società.

Che uno speculatore si faccia saltare le cervella, che un agente di cambio scappi, che un notaio trafughi il patrimonio di cento famiglie, cosa peggiore di un assassinio, che un banchiere liquidi, tutte queste catastrofi, dimenticate a Parigi in pochi mesi, sono presto sommerse dalla marea della grande città. Le ricchezze colossali dei Jacques Coeur, dei Medici, degli Ango di Dieppe, degli Auffredi di La Rochelle, dei Fugger, dei Tiepolo, dei Corner furono un tempo conquistate onestamente mediante privilegi dovuti all’ignoranza circa il luogo d’origine delle merci preziose; ma oggi le conoscenze geografiche sono penetrate nelle masse, la concorrenza ha limitato i profitti, sicché qualsiasi ricchezza troppo rapidamente acquisita o è l’effetto di un caso e di una scoperta, o il risultato di un furto legale. Pervertito da esempi scandalosi, il basso commercio ha risposto, soprattutto da dieci anni a questa parte, alla malafede delle concezioni dell’alto commercio con odiosi attentati sulle materie prime. Dove si pratica la chimica non si beve più vino, e l’industria vinicola muore. Si vende sale adulterato per sfuggire al fisco. I tribunali sono spaventati da questa generale disonestà. Il commercio francese, infine, è sospetto al mondo intero; e anche l’Inghilterra va corrompendosi. Da noi il male deriva dalle leggi politiche. La Carta ha proclamato il regno del denaro, il successo diventa pertanto la ragione suprema di un’epoca atea. La corruzione delle alte sfere, malgrado gli splendidi risultati e le ragioni speciose, è infinitamente più laida delle corruzioni ignobili e quasi personali degli strati inferiori, di cui alcuni particolari servono da nota comica, un comico terribile se volete, in questa «scena ».

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