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giovedì 22 luglio 2010

Un giorno al palazzo,di A.A.V.V. tratto dall'omonimo romanzo.

Era una giornata caratterizzata da nuvoloni,proprio come il mio animo combattuto,io che ero sempre a debita distanza dagli uffici comunali anche per procurarmi dei documenti, dove tra la gente che ogni giorno lavora onestamente si annidano i parassiti della società,seduta tra i banchi dell'aula consigliare aspettavo io e le altre mie colleghe licenziate,un responso da parte del sindaco e assessori competenti sul perchè eravamo state licenziate nonostante l'impeccabile precisione e dedizione con la quale avevamo svolto la nostra attività lavorativa."Il fatto è signor sindaco,che al nostro posto sono state assunte le supplenti chi ci sostituiva durante i giorni di malattia!!!!!",ribatteva Lucia una delle mie colleghe,io mi affiancai alla sua plateale indignazione ed esposi anche la mia testimonianza sull'accaduto,volevamo giustizia sopratutto perchè da quel poco che eravamo venute a sapere sul nuovo personale, avevamo anche scoperto che erano senza un titolo idoneo, compreso il soggetto a cui mi riferì durante la mia esposizione dei fatti ,sicura di dover ricevere una degna risposta dal mio interlocutore, se non altro anche avvocato,"anche io ho potuto constatare come al mio posto sia stata assunta chi mi sostituiva durante il periodo gestazionale,alchè signor sindaco la vedo una cosa ingiusta";dopo il lungo silenzio nell'ascoltare le nostre testimonianze,il sindaco si alzo in piedi e mi disse:"quindi lei afferma che è stata in gravidanza... e si sia assentata dal suo posto di lavoro parecchi mesi...,quindi la collega che l'ha sostituita ha acquisito la priorità sull'occupare il suo posto di lavoro!!!".
In quel preciso istante mi alzai in piedi e lasciai l'aula per non scendere a bassezze che avrebbero potuto intaccare la mia persona come soggetto civile appartenente alla società e mi ripromisi di affrontare una lotta contro il barbaro abuso di potere inflitto a me e alle mie compagne di lavoro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

cara charmel in un paese di mia conoscenza un giorno un potente decise che alcuni lavoratori/trici dovevano sparire e non lavorare più e mise in atto, lui e i suoi sgherri, un piano la soppressione professionale di alcuni individui ed allora con sotterfugi vari fece sparire dal posto di lavoro chi non la pensava come lui o meglio chi non lo aveva mai votato. che genio il novello Pinochet o Videla ha creato i desaparecidos del terzo millennio, anche perchè la sparizione fisica non gli è possibile attuarla ed allora si è accontetato di quella lavorativa.
ti ricorda qualcosa o qualcuno?

Anonimo ha detto...

cara charmel in un paese di mia conoscenza un giorno un potente decise che alcuni lavoratori/trici dovevano sparire e non lavorare più e mise in atto, lui e i suoi sgherri, un piano la soppressione professionale di alcuni individui ed allora con sotterfugi vari fece sparire dal posto di lavoro chi non la pensava come lui o meglio chi non lo aveva mai votato. che genio il novello Pinochet o Videla ha creato i desaparecidos del terzo millennio, anche perchè la sparizione fisica non gli è possibile attuarla ed allora si è accontetato di quella lavorativa.
ti ricorda qualcosa o qualcuno?