Pensieri e vaneggiamenti di una persona qualunque,al di sopra di ogni sospetto.
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sabato 27 febbraio 2010
Senza sangue
-Cosa vuol dire un mondo migliore?
-Un mondo giusto,dove i deboli non devono soffrire per la cattiveria degli altri,dove chiunque può avere diritto alla felicità.
-E lei ci credeva?
-Certo che ci credevo,noi tutti ci credevamo,si poteva fare e noi sapevamo come.
-Voi lo sapevate?
- Le sembra così strano?
-Sì.
-Eppure lo sapevamo.E abbiamo lottato per quello,per poter fare quello che era giusto.
.......
-E' come la terra.
-Non si può seminare senza prima arare.Prima si deve spaccare la terra.
-Bisognava passare attraverso la sofferenza,capisce?
-No.
-C'erano un sacco di cose che dovevamo distruggere per poter costruire quello che volevamo,non c'era altro modo,dovevamo esser capaci di soffrire e impartire sofferenza,chi avrebbe tollerato più dolore avrebbe vinto,non si può sognare un mondo migliore e pensare che te lo consegneranno perchè lo chiedi,quelli non avrebbero mai ceduto,bisognava combattere e una volta che l'avevi capito non faceva più differenza se erano vecchi o bambini,tuoi amici o tuoi nemici,stavi spaccando la terra,non c'era niente da fare,non c'era un modo di farlo che non facesse male.E quando tutto ci sembrava troppo orrendo,noi avevamo il nostro sogno che ci difendeva,sapevamo che per quando grande fosse il prezzo,immensa sarebbe stata la ricompensa,perchè noi non combattevamo per un pò di soldi,o per un campo da lavorare,o per una bandiera,noi lo facevamoper un mondo migliore,lo capisce cosa vuol dire?,stavamo restituendo a milioni di uomini una vita decente,e la possibilità di essere felici,di vivere e morire con dignità,senza esser calpestati o derisi,noi non eravamo niente,loro erano tutto,milioni di uomini,eravamo lì per loro.........bisognava spaccare la terra,e noi l'abbiamo fatto.
sabato 20 febbraio 2010
Malarazza
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti ... Un servo Tempu fa rinta 'na chiazza,
pregava Cristu in cruce e ci ricia:
"Cristu, lu me patrune mi strapazza,
MI Tratta comu un cane pi la via,
si pigghia tuttu cu la so 'Manazza,
mancu la vita mia rici ch'è mia ...
Distruggila, Gesù, sta Malarazza!
Distruggila, Gesù, fallo pi mmia! Sì .. fallo pi mmia! "
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti ...
Ricordati che Ogni persona ha una sua Dignità,
sogni, emozioni Che la vita ci da.
C'è chi ancora per il potere ha venduto l'Anima,
Distruggere questo PUÒ Ogni briciola di verità.
C'è chi dice "Non mi va, non mi va, non mi va,
se c'è chi domina, sgomina, insulta la mia umanità!
Guerra chiama guerra! Lutto per la mia identità!
Nonostante troppe troppe Siano le Difficoltà!
Stato di suddito di, Calamità Società,
schedato schierato Dalla realtà, in cattività
contro la meschinità, pronto anche a tutto (si sa),
non credo all'immunità di chi sta sopra uno guardare
E alla mia Gente che da menzogne e tranquillità
solo per chi sta al di là di questo bel Varietà!
Presidente oggi, Marajà di servilità
ma che vedi tutto spero non nell'al di là!
Cristo mi rispunne Dalla Croci:
"Forse così si spezzate li to vrazza?
Cu vole la giustizia si la fazza!
Nisciun'ormai 'cchiù La Fara pi ttia!
Si tu si 'e nun n'uomo si testa pazza,
ascolta bene sta sintenzia mia,
ca nchiudatu iu 'in cruce nun saria
Ciò s'avissi fattu ca ricu uno ttia ...
ca nchiudatu iu 'in cruce nun saria! "
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti?
Pigghia nu bastune e tira fora li denti ...
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti ...
"Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza!
Se 'nna stu munnu c'è la Malarazza,
cu voli la giustizia si la fazza! "
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti ...
domenica 14 febbraio 2010
Le piaghe d'egitto oggi a Paternò
Sangue. L’acqua che diventa imbevibile,quando c'è naturalmente ,visto che spesso, nonostante sia un bene comune ne siamo privati, il sangue come simbolo del fuoco e del calore. Siccità . Tutto ciò che viene venduto come bibita al posto delle nostre arance,i nostri politici non hanno avuto nemmeno l'ingegno di mettere nelle scuole o negli uffici i distributori di aranciate, al posto di quelle macchinette che distribuiscono merendine americane, che ci fanno diventare come l'extra terrestre "ET"con la pancia gonfia e la testa piccola, dobbiamo dedurre che la causa è perchè chi fa capo a codesti distributori non è amico di nessun politucolo di turno?
Rane. Il gracidio delle rane rappresenta il rumore, il trionfo del rumore, è anche il diffondersi del pettegolezzo e delle parole inutili, o peggio, le elucubrate dissertazioni di giullari e di buffoni che si innalzano come detentori della giustizia sociale e portatori di legalità.
Pidocchi. Li ritroviamo nel parassitismo dei politici che nonostante i problemi più gravi che affligono la nostra città, pensano ancora ad accapararrarsi poltrone ,a nomine di assessori,a nomine di direttori artistici, di direttori generali. E più i pidocchi mangiano, più si moltiplicano e crescono, immensi mostri aracnoidi che sembrano usciti da qualche film di fantascienza, travestiti da istituzioni,li ritroviamo anche nel parassitismo nei cittadini che avallano questo sistema alimentandolo con l'ignavia e con l'indifferenza.
Bestie feroci. La Mafia. i combattenti per la cattura della libertà altrui, quelli che in cambio del voto ricattano,vendono posti di lavoro,diritto non barattabile con la libertà di esprimere le proprie ideologie,quelli che favoriscono il clientelismo e il proliferarsi di ingiustizie inflitte ai più deboli.
Grandine. La spazzatura che sta nelle strade da settimane,perchè non si trovano i soldi per pagare chi umilmente svolge il lavoro di tenere pulite le strade della nostra città, le conseguenze che sono scuole chiuse,ratti per le strade e dentro gli istituti scolastici.Il proporci i termovalorizz.... ops...gli inceneritori come fonte di energia e non come erogatori di diossina.
Cavallette. Gli schiavi che si moltiplicano, e così pure i loro bisogni.I giovani paternesi vengono relegati nei call center,dove vengono"esaltate"le loro professionalità,una vera fucina di talenti nostrana. Troppe volte nella storia popoli poveri ed affamati di giustizia, ma prolifici e numerosi, hanno invaso i governanti ben pasciuti, rammolliti dai vizi e dai lussi..sordi al grido di chi è senza lavoro,di chi non viene pagato,di chi viene mortificato nella dignità,di chi perde il lavoro senza giusta causa. Il rischio è di un’invasione.
Oscurità. Il cedimento della cultura e della morale. Il sovvertimento dei valori fondamentali. L’oscurità è il diffondersi di stati d’animo negativi ,per esempio a Paternò, dei netturbini che elemosinano il loro salario come sta accadendo in questi giorni, traditi dalle istituzioni ,sbeffeggiati dai festeggiamenti carnascialeschi, organizzati, nonostante le vie piene di immondizia,per via dello sciopero di questi ultimi senza stipendio da dicembre, la mancanza d’amore verso il prossimo indigente, l’estrema difficoltà di trovare in questa città delle persone con la quale condividere i propri ideali,delle persone che lottano per i propri diritti, per un mondo più onesto libero da egoismi e narcisismi .
Nonostante questi segni,il faraone ha il cuore indurito,e aspetta che l'avvicendarsi delle piaghe devasti e alimenti la morte delle coscienze,che dissesti una città che una volta era il vanto della sicilia orientale.
Rane. Il gracidio delle rane rappresenta il rumore, il trionfo del rumore, è anche il diffondersi del pettegolezzo e delle parole inutili, o peggio, le elucubrate dissertazioni di giullari e di buffoni che si innalzano come detentori della giustizia sociale e portatori di legalità.
Pidocchi. Li ritroviamo nel parassitismo dei politici che nonostante i problemi più gravi che affligono la nostra città, pensano ancora ad accapararrarsi poltrone ,a nomine di assessori,a nomine di direttori artistici, di direttori generali. E più i pidocchi mangiano, più si moltiplicano e crescono, immensi mostri aracnoidi che sembrano usciti da qualche film di fantascienza, travestiti da istituzioni,li ritroviamo anche nel parassitismo nei cittadini che avallano questo sistema alimentandolo con l'ignavia e con l'indifferenza.
Bestie feroci. La Mafia. i combattenti per la cattura della libertà altrui, quelli che in cambio del voto ricattano,vendono posti di lavoro,diritto non barattabile con la libertà di esprimere le proprie ideologie,quelli che favoriscono il clientelismo e il proliferarsi di ingiustizie inflitte ai più deboli.
Grandine. La spazzatura che sta nelle strade da settimane,perchè non si trovano i soldi per pagare chi umilmente svolge il lavoro di tenere pulite le strade della nostra città, le conseguenze che sono scuole chiuse,ratti per le strade e dentro gli istituti scolastici.Il proporci i termovalorizz.... ops...gli inceneritori come fonte di energia e non come erogatori di diossina.
Cavallette. Gli schiavi che si moltiplicano, e così pure i loro bisogni.I giovani paternesi vengono relegati nei call center,dove vengono"esaltate"le loro professionalità,una vera fucina di talenti nostrana. Troppe volte nella storia popoli poveri ed affamati di giustizia, ma prolifici e numerosi, hanno invaso i governanti ben pasciuti, rammolliti dai vizi e dai lussi..sordi al grido di chi è senza lavoro,di chi non viene pagato,di chi viene mortificato nella dignità,di chi perde il lavoro senza giusta causa. Il rischio è di un’invasione.
Oscurità. Il cedimento della cultura e della morale. Il sovvertimento dei valori fondamentali. L’oscurità è il diffondersi di stati d’animo negativi ,per esempio a Paternò, dei netturbini che elemosinano il loro salario come sta accadendo in questi giorni, traditi dalle istituzioni ,sbeffeggiati dai festeggiamenti carnascialeschi, organizzati, nonostante le vie piene di immondizia,per via dello sciopero di questi ultimi senza stipendio da dicembre, la mancanza d’amore verso il prossimo indigente, l’estrema difficoltà di trovare in questa città delle persone con la quale condividere i propri ideali,delle persone che lottano per i propri diritti, per un mondo più onesto libero da egoismi e narcisismi .
Nonostante questi segni,il faraone ha il cuore indurito,e aspetta che l'avvicendarsi delle piaghe devasti e alimenti la morte delle coscienze,che dissesti una città che una volta era il vanto della sicilia orientale.
mercoledì 10 febbraio 2010
L'ultima prova di Psiche
Questa consisteva nel recarsi agli Inferi e chiedere a Proserpina di mettere in un vaso un po' della sua bellezza. Psiche non sapeva come fare per raggiungere gli Inferi, e stava pensando di suicidarsi, ma una torre le parlò e le disse che in una città vicina, c'era un cunicolo che portava agli Inferi, ma avrebbe dovuto portare con se due focacce mielate e avrebbe dovuto mettersi in bocca due monetine. Le disse ancora che lì avrebbe incontrato un asinaio zoppo con un asino zoppo che le avrebbe chiesto aiuto, ma lei avrebbe dovuto andare dritta senza fermarsi. Quindi arriverà allo Stige e incontrerà un vecchio di nome Acheronte a cui darà una delle due monetine per farsi accompagnare dall'altra parte del fiume. A metà dello Stige incontrerà un vecchio che le chiederà di farlo salire sulla barca, ma Psiche non deve dargli retta. Poi incontrerà Cerbero, un cane a tre teste, e a lui getterà una delle due focacce, ecc... Psiche riuscì a fare tutto bene e si fece consegnare il vaso con la bellezza di Proserpina. Aveva superato tutte e quattro le prove. Tutte quelle fatiche però l'avevano sciupata, e allora pensò di aprire il vaso per diventare + bella di prima. La torre però le aveva detto di non aprire mai quel vaso, altrimenti sarebbe morta. Venere sapeva che il vaso conteneva un veleno e contava su quel veleno per uccidere Psiche. Psiche non resistette alla tentazione e aprì il vaso, ma nel vaso non c'era nulla, a parte un sonno profondo che la fece stramazzare al suolo. Dal cielo giunse allora Amore, che era riuscito a fuggire dalla cella. Amore rinchiuse il sonno nel vaso e punse Psiche con una delle sue frecce affinché riaprisse gli occhi. Infine la portò in cielo da Zeus che fece bere alla fanciulla un bicchiere di ambrosia. Psiche divenne immortale e divenne la moglie di Amore. Ebbero una figlia che chiamarono Voluttà e vissero felici e contenti.
giovedì 4 febbraio 2010
Al rogo re carnevale
Mi ricordo una storia che mi raccontava mio padre, di quando appena tredicenne, non essendo in possesso di un auto essendo quel periodo nel pieno dopoguerra, con la sua bicicletta percorreva decine di chilometri per andare a coltivare la sua terra ,quella terra regalò alla mia famiglia tante soddisfazioni e agi, seppur alimentata con lacrime di sudore e sacrifici,come mio padre quasi il novanta per cento dei padri di famiglia nel paese di Paternò era produttore di arance,le arance di Paternò erano con il tempo diventate il vanto della nostra città.
Adesso le cose sono cambiate adesso gli agricoltori sono stati dimenticati da questa classe dirigente che pensa soltanto ad arraffare voti,con la promessa (o minaccia,boh! ancora non l'ho capito)del posto ai call center gestiti dai loro padroni, gli aranceti di Paternò adesso sembrano come piangere,come i loro produttori, già! Proprio così !Piangere, basta percorrere le strade che costeggiano i campi di aranci per vedere come tappeti arancione coprono la terra,seppur al nord un chilo di arance costano 2,50€e i produttori le portano al macero per guadagnarci almeno0,10€ ,un umiliazione che per i produttori dura ormai da molti anni.
Questa premessa l'ho fatta per introdurre una mia seppur "faziosa" opinione circa le notizie ascoltate nel tg locale.Di fronte a questa drammatica realtà sapete cosa succede quando ieri sera doveva esser approvato dal consiglio comunale un documento per adottare misure contro la crisi agrumicola promosso dai sindacati?
Il documento non viene approvato perchè mancavano i signori consiglieri ,non hanno avuto nemmeno il coraggio di affiancare quei cristi degli agrumicoltori che aspettavano all'interno dell'aula consiliare sperando che qualcosa di buono si potesse realizzare per il futuro dell'economia paternese, però la notizia che sento dopo questa è stata quella che mi ha sclerato maggiormente:"il direttore artistico c'è e sta lavorando "diceva la notizia,per tutti quelli che si fossero chiesti che fine avesse fatto dopo la sua elezione e apposito ufficio assegnatogli al palazzo, per non parlare dell'indecoroso stipendio. Che c**** vuoi che c'è ne può fregar al paternese che dopo un anno che sputa sangue e dopo una giornata di duro lavoro ha la schiena spezzata dalla fatica, del direttore artistico, della preparazione del carnevale rammendato affidata al direttore artistico, figura che fino ad oggi non è stata essenziale e di primaria importanza per la nostra città, hanno la faccia tosta di pensare a raccimolare soldi per festeggiare il carnevale, con i commercianti in ginocchio perchè la strada principale dove allocano tutti gli esercizi commerciali è interrotta da lavori,con le strade di Paternò ancora una volta piene di immondizia ormai dispersa in ogni angolo delle strade,perchè non ci sono i fondi per pagare gli operatori ecologici,dove in alcune scuole dopo la pioggia abbondante ci sono state infiltrazioni di acqua,dove l'assessore ai servizi sociali è stato rimosso per associazione mafiosa,dove si aspetta il responso se sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni mafiose,dove ancora sei lavoratrici aspettano di sapere perchè sono state sollevate dall'incarico lavorativo per essere state sostituite da nuovo personale senza titolo idoneo,dove altre lavoratrici denunciano un assessore per averle minacciate di perdere il lavoro se non si fossero cancellate dal sindacato.
Carissimi governanti e direttori artistici,non c'è più bisogno che ancora vi sforziate a organizzare il carnevale,perchè non vi siete accorti che è già in atto da diverso tempo siamo nell'eterna gozzoviglia,nell'eterna alienazione dei problemi,facendo propaganda che queste cose futili sono aspetti importanti per il vivere sereno di ogni cittadino.Grazie non ci servono i vostri inutli sforzi, ridateci i nostri diritti ,ridateci la nostra città ,il carnevale non ci serve e tantomeno il direttore artistico.
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