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martedì 11 febbraio 2014

Succede ancora questo.......

Avete mai sentito parlare di straining. Il termine significa ‘mettere sotto pressione’. Gli aggressori, o strainers, possono essere esclusivamente il datore di lavoro e i superiori gerarchici. Le azioni tipiche dello straining sono spesso le stesse del mobbing, prive però di forte contenuto vessatorio o persecutorio ma
piuttosto orientate a determinare discriminazione creando situazioni di stress forzato
nel posto di lavoro. 
Si tratta soprattutto di isolamento sistematico e di cambiamento di mansioni, con il ricorso, in particolare, all’assegnazione a mansioni “prive di contenuto” o “irrilevanti”; al de-mansionamento; al confinamento in postazioni lavorative isolate, alla sottrazione degli strumenti di lavoro. Consiste sempre in una sola azione, 
ma con efficacia ed effetti perduranti. Lo straining è sanzionato da norme che consentono una difesa più puntuale degli specifici diritti lesi dei lavoratori, ed è regolato dagli stessi strumenti normativi applicabili anche al mobbing (Ege, 2005;Tronati, 2008).
Vi chiederete :" ma è possibile che un datore di lavoro, magari che ha iniziato la sua impresa lavorativa subendo anch'egli vessazioni e soprusi sia dotato di una così alta dose di cinismo e disprezzo"?. Cinismo e disprezzo ai danni di chi da anni si alza la mattina cercando di migliorare la propria vita o posizione in una società sempre più gretta e indifferente ai problemi del prossimo,in una società oramai lobotomizzata dai media e dai gerarchi che dicono essere i tutori del nostro futuro e delle nostre famiglie.Politici che si ergono come benefattori e sostenitori di valori,che si proclamano paladini della famiglia tradizionale,indossando la maschera intrisa di bigottismo,partecipando a funzioni religiose di vario tipo o frequentazioni di tonache,servendosi magari di questi sotterfugi per mandare a casa  chi lavora da  anni sperando che questo almeno gli serva come contributo ad avere una pensione più accettabile, magari  si ritrova solo senza genitori e con un mutuo o un affitto che non sa come pagare,tutto per fare accedere qualche baldracca che magari abita nello stesso pianerottolo di "Don Tonino".
Questo vivere lottando contro i padroni o chi detiene il potere, è la conseguenza dei suicidi che ogni giorno si ripetono,lasciandoci indignati almeno fino alla fine del tg che va in onda, per poi continuare la corsa frenetica  di sopraffare ad ogni costo il debole o il meno raccomandato.

lunedì 10 febbraio 2014

Quando la mancanza delle istituzioni nel territorio genera la forza della mafia...

I sacco sono conosciuti a Raffadali perché non hanno mai fatto un torto a nessuno,hanno sempre rispettato la legge,hanno sempre mantenuto la parola data,hanno sempre pagato i debiti.Sono apprezzati per la loro straordinaria capacità di lavoro,per l'impegno che mettono in ogni cosa.
Incensurati,a loro il porto d'armi viene sempre concesso senza problemi.Col denaro risparmiato non hanno acquistato cartelle del debito pubblico,perchè con quel denaro vogliono prendere nuove iniziative,allargare le loro attività, dare lavoro agli altri,portare beneficio al loro paese.
Agli occhi di alcuni signori hanno però un neo non trascurabile:sono tutti socialisti.


(La banda Sacco, di Camilleri Andrea )