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giovedì 24 dicembre 2009

A Paternò il remake de:" il gladiatore"..« Conoscevo un uomo che diceva: la morte sorride a tutti. Un uomo non può far altro che sorriderle di rimando. » .....

Ricordavo proprio in questi giorni il film "Il gladiatore", dove Massimo Decimo Meridio Rivolto a Commodo, futuro imperatore di Roma, pronuncia le parole che compongono il titolo di questo post, vi chiederete il perchè, come avrete appreso dai notiziari nella mia e in altre città della Sicilia esiste una piaga sociale, che, non è come dicevasi in un famoso film di Benigni "il traffico", ma bensì La spazzatura, da tre mesi gli operatori ecologici non percepiscono lo stipendio, decidono di scioperare e il nostro Pippo Commodo non li appoggia ma li denuncia per interruzione di pubblico servizio, un assessore fa intervenire il Presidente della Regione che risolve il problema e il nostro Commodo che fa? Lo giustizia, o crede per lo meno,. ma il nostro coraggioso "Massimo Decimo Meridio "locale, invece che essere abbattuto da questo colpo meschino e che sa di abuso di potere non può che suscitare in noi nient'altro che profonda ammirazione e solidarietà.
Non è l'unico caso dove il potere non sta dalla parte dei Lavoratori, la sottoscritta e altre sei lavoratrici circa quattro anni fà furono eliminate dal triste panorama lavorativo regnante a  Paternò, perchè aderivano a un  Sindacato scomodo,senza che nessuna parte politica si indignasse per il fatto avvenuto, meno male che era fuori moda il Colosseo con "Leoni" annessi pronti a divorare i traditori del regime! Ragazzi Che colpo di c.. ops ... Fortuna!
Ci sono diverse analogie tra Il fatto avvenuto nella mia città e quello che compone la storia di questi due uomini vissuti nell'antica Roma.
                                   ANALIZZAMOLE ...
Molti ritengono che Commodo fosse pazzo (in gioventù fece cuocere in un forno un servo colpevole di avergli Preparato un bagno troppo caldo). L 'instabilità di Commodo non fu tuttavia,, limitata a questo. Una volta fece massacrare gli abitanti di una città perché uno di loro lo avrebbe guardato con espressione non amichevole. Egli voleva essere adorato come un dio, e trascurava completamente gli affari di stato mentre si dedicava ad un suo harem di circa 300 donne e giovani uomini. Incarico i suoi amici di amministrare l'impero e divideva con loro i soldi che questi rubavano.
Secondo la versione di Scott l'anziano imperatore romano Marco Aurelio decide di scegliere, venuto il momento di nominare il proprio successore, il valente generale Massimo Decimo Meridio anziché il proprio figlio Commodo; considerato inadatto al ruolo. Marco Aurelio vuole che Roma torni ad essere una repubblica e che quindi Massimo ristabilisca di nuovo il potere del Senato, ovvero al popolo romano, come era prima dell'età imperiale. Venuto a conoscenza della scelta , Commodo uccide il padre Prima che renda pubblica la sua decisione. Massimo capisce che l'imperatore non è morto per cause naturali, ma è stato Ucciso dal figlio, dunque rifiuta di sottomettersi a Commodo, che allora dà ordine di uccidere Massimo e la sua famiglia.

mercoledì 16 dicembre 2009

2470 anni fà ad Atene .....


Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

giovedì 3 dicembre 2009

Speriamo che domani piova......



Giorno 4 dicembre a Paternò è la festa della patrona S:Barbara. Nonostante il padre Dioscuro la rinchiuse in una torre per impedirlo, Barbara divenne cristiana. Per questo motivo fu denunciata dal prefetto Martiniano durante la persecuzione di Massimiano (III-IV sec.) e imprigionata a Nicomedia. Fu prima percossa con le verghe, quindi torturata col fuoco, subì quindi il taglio delle mammelle e altri tormenti. Infine venne decapitata per mano del padre, che la tradizione vuole incenerito subito dopo da un fulmine. Sempre la tradizione racconta che durante la tortura le verghe con la quale il padre la picchiava si trasformarono in piume di pavone, per cui la santa viene talvolta raffigurata con questo simbolo. È invocata come protettrice contro i fulmini e la morte improvvisa e protettrice degli artificeri, artiglieri, minatori, vigili del fuoco e carpentieri.
Ritornando alla festa che si svolge nella mia città, ricordo quando ancora piccola, la festa fosse molto sentita dai paternesi,tutti erano molto coinvolti tanto che si aspettava la festa per comprare il vestito più bello da sfoggiare durante "a passiata a strata ritta"dietro il fercolo della santa, con la scusa di essere "molto devoti" prendeva paganamente il sopravvento  l'apparire e il risaltare tra la folla, delle pellicce, dei paltò all'ultima moda,alla faccia della fede e dello spirito cristiano.
Ma forse sempre meglio che adesso,non si tiene più all'abito elegante,ma non per spirito cristiano,ma perchè il paternese non gode più dei tempi fiorenti quando in questo periodo, con la vendita delle arance aveva dei proventi non indifferenti,cosa che adesso con la crisi agrumicola non si realizza da anni per i funestati agricoltori paternesi,ma passiamo ad altro, adesso anche non godendo neppure di danaro nelle casse, il comune di Paternò ha fatto anche una sorta di risparmio,tipo strade non illuminate se non quelle del centro storico etc.. mentre si impegna a creare la nuova figura del direttore generale che bada ben costa alle casse del comune la modica cifra di 25000€ circa,per non parlare del malcontento  degli operatori ecologici che puntualmente non vengono pagati ,anche se la responsabilità dei pagamenti non  è del comune, esso non si impegna a fare da spalla a dei lavoratori che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi. Ma parliamo delle offerte che i devoti fanno durante tutto il periodo che intercorre la festa,per la vigilia sfilano per le strade le cosidette "varette"cioe dei cerei, esse derivano dall'offerta della cera: con il passare dei secoli le grosse candele di cera offerte diventavano sempre più grandi e decorate, fino a far scomparire la cera stessa sostituita da una struttura barocca o rococò in legno riccamente decorato e dorato, ornata da angeli, statue e adornata di fiori. Sono solitamente 8 i portantini che ne reggono il grande peso, anche se ci sono delle eccezioni.Questi portantini dovrebbero rappresentare varie categorie di lavoratori,compresi gli studenti ,ma chi ti ritrovi invece?In alcuni casi persone di dubbia moralità,difatti la ballata delle varette comprende anche la ballata davanti all'abitazione del "pezzo grosso" del quartiere.Ecco dove finiscono i soldi dei devoti, uno squallido e scandaloso avvenimento che agli occhi dei fedeli tutti  dovrebbe lasciare atterriti, invece passa da sempre inosservato,vuoi per omertà ,vuoi per diletto, in ogni caso esprimo la mia insofferenza e virtualmente grido il mio vergogna ai complici di tutto questo sistema.
Speriamo che domani piova,così da lavare tutte le iniquità e le menzogne sotto la maschera dei devotismi facili, anche perchè credo che anche la santa non si senta a  proprio agio tra i mercanti del tempio di turno, credo che sia anche suo desiderio porre fine a questo sconveniente adoperarsi alle sue spalle e sotto il suo nome.

mercoledì 2 dicembre 2009

Il visconte dimezzato


..Così si potesse dimezzare ogni cosa intera..
Così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza.
Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l'aria;
 credevo di veder tutto e non era che la scorza.
Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l'auguro, ragazzo,capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi.
Avrai perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa.
E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perchè bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò